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Il Patriziato
Il patriziato è una collettività di diritto pubblico i cui membri possiedono la medesima attinenza di una località. Il patriziato amministra in genere i propri beni (beni patriziali) ed in Ticino trae origine dall’antica "Vicinanza".
Gli inizi del comune moderno risalgono alla Repubblica Elvetica. La creazione della cittadinanza svizzera uguale per tutti fu causa di conflitti, perché gli abitanti agiati di città e villaggi non volevano spartire i propri diritti su boschi, terreni e altri beni comuni con i "nuovi cittadini", divenuti anch’essi titolari dell’attinenza comunale ma in genere più poveri. La soluzione di compromesso adottata nella legislazione svizzera fu di lasciar esercitare i diritti polici all’insieme dei cittadini domiciliati mentre l’utilizzo dei beni territoriali era riservato agli attinenti locali di antica data, i patrizi, riuniti appunto nel comune patriziale (o patriziato). Questo è in vigore ancora oggi.
Nei rapporti fra comune patriziale e politico hanno svolto un ruolo importante i beni comuni. Ad amministrarli provvedeva il patriziato ed il comune politico dipendeva da quest’ultimo. La piena autonomia del comune politico si ebbe soltanto con la suddivisione del patrimonio comune in beni puramente patriziali e in altri utili alla collettività.
La Costituzione federale del 1874 concesse infine a tutti i cittadini svizzeri domiciliati in un comune i diritti politici, sia a livello comunale che cantonale, sottraendo così al patriziato la sua funzione di corpo elettorale. Nelle città l’evoluzione demografica ridusse sempre più la quota di patrizi rispetto alla popolazione totale, cosicché il patriziato perse col tempo gran parte della sua importanza.
L’istituzione in quanto tale, tuttavia, non fu mai messa in discussione.
(Fonte: Dizionario Storico della Svizzera)
Per legge il Patriziato è tenuto a conservare ed utilizzare i propri beni con spirito viciniale a favore della comunità, garantendone l’uso pubblico e valorizzando le tradizioni locali. Lo spirito viciniale può essere definito quale strumento per mobilitare le energie vitali degli organi patriziali nel garantire le funzioni del patriziato, come la salvaguardia di boschi, prati, pascoli, monti, alpi e beni culturali e la loro gestione ad uso sociale, nell’interesse della collettività.
Gli organi del Patriziato sono l’Ufficio patriziale (o amministrazione patriziale) e l’Assemblea patriziale. L’ufficio patriziale si compone di 3 o di 5 membri ed è l’organo esecutivo, cui compete l’amministrazione del Patriziato. L’Assemblea patriziale rappresenta la riunione degli aventi diritto in materia patriziale, cui compete principalmente il compito di eleggere l’Ufficio patriziale, di adottare i regolamenti, di approvare ogni anno il conto preventivo e il conto consuntivo ed in generale di sorvegliare sull’amministrazione patriziale.
La principale differenza rispetto al Comune risiede nella composizione della cittadinanza: mentre nel Comune hanno diritto di voto e di eleggibilità tutti i cittadini svizzeri domiciliati nel suo comprensorio (base territoriale), nel Patriziato tali diritti appartengono, di regola, solo ai discendenti delle famiglie patrizie, anche se domiciliati altrove (base personale).
(Fonte: sito Patriziato di Ascona)